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CHI ERA LIA DREI
Lia aveva gli occhi neri
che ti penetravano l'anima
e ti scaldavano il cuore.
Lia era il fuoco ribollente
del vulcano
pronto ad esplodere,
era la distesa placida
del mare azzurro
sotto il sole di agosto.
Lia era il vento tempestoso
tra le gole delle montagne,
era la brezza dolce
del ponentino sul lungotevere.
Era l'amore.
Lia, nata tra bronzi e dipinti
nello studio del padre artista,
cresciuta arrampicandosi
sugli alberi
nel bosco di villa Strohl-Fern,
sapeva parlare
a fiori, alberi, animali,
ascoltava messaggi divini
dalle querce secolari.
Lia era l'uccello viaggiatore
che attraversava mari e oceani,
monti e vallate
e amava dialogare
con tutte le genti del mondo.
Lia era il sorriso alla vita,
la fede che seppe travalicare
abissi orridi di dolore e di morte.
Lia Drei era la bella campionessa
che volava
tuffandosi dal trampolino
più alto
e che volle nuotare nel mare dell'Arte
fino all'ultimo istante della sua vita.
Francesco Guerrieri (2007)
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